Sanja Širec Rovis
Miroslav Antić nei giorni nostri
Miroslav Antić (1932-1986), come poeta, appartiene alla letteratura serba [2] anche se durante la sua vita aveva sempre evitato ogni tipo di etichetta e di appartenenza. Innanzi tutto era il poeta della sua terra, il poeta della Vojvodina, ma per la sua filosofia cosmopolita e anticonformista lui era molto, molto di più: era il poeta dell'umanità intera. [3]
Era conosciuto proprio per la sua apoliticità e per il suo sguardo aperto sul mondo, indipendentemente dalle nuove frontiere politiche che si sono issate come muri tra le letterature dei paesi slavi. La vicinanza della letteratura croata, slovena e serba porta inevitabilmente queste letterature ad influenzarsi le une con le altre e, nella mia ricerca sull'opera di questo poeta ho trovato alcune di queste relazioni ed influssi. Nello stesso modo in cui Antić apprezzava ed amava il poeta croato Tin Ujević [4] e seguiva il poeta e scrittore serbo Miloš Crnjanski, [5] cosi il poeta sloveno Boris A. Novak trovava in Antic il suo modello, mentre il poeta croato Mladen Kušec [6] aveva ripreso e approfondito il tema del primo amore, cantato per la prima volta da Antić. L'espressione artistica di Miroslav Antić è caratterizzata con una ricca creatività non limitata alla sola poesia ma che trova espressione anche in altre forme artistiche quali la pittura, la scultura, la cinematografia e la regia teatrale.
Vita intensa non soltanto dal punto di vista artistico, ma costellata da attività, le più varie, giudicate dallo stesso autore, fondamentali per la sua evoluzione e maturazione.
Lui era Uomo universale , infatti nella sua biografia, sono menzionate anche le sue attività di manovale, marinaio, muratore, perito idraulico, pugile, praticante di judo, oltre a suo lavoro nel teatro dei burattini, (costruendoli anche).
E' difficile riscontrate ed analizzare la sua bibliografia a causa del gioco intenzionale dell'autore a far sparire le tracce: le continue modifiche del contenuto delle stesse edizioni e dei titoli hanno reso difficile seguire il lavoro poetico dell'autore. Ma, seguendo l'ordine cronologico delle raccolte poetiche, cominciando dal 1950 con la raccolta Ispričano za proleća fino all'ultima raccolta Savršenstvo vatre del 1986, non è stato difficile individuare due fasi della creatività poetica dell'autore: una fase iniziale e una fase matura.
Con un tale approccio all'opera la fase poetica iniziale, da subito ben vista ed apprezzata dalla critica, ha portato l'autore a sviluppare la poesia successiva, arricchendola con riflessioni più profonde. A questa prima fase appartengono le raccolte: Ispričano za proleća, Plavo nebo, Roždestvo tvoje, Psovke nežnosti e Koncert za 1001 bubanj.
Durante la sua vita, Miroslav Antić era conosciuto soprattutto come il poeta dei giovani. Nella sua raccolta Plavi čuperak fu il primo, nella letteratura della ex Jugoslavia, a cantare il tema eterno del primo amore diventando così “il poeta di tutti i tempi”. Questa raccolta ebbe un grandissimo successo ed è tuttora considerata il suo capolavoro. Attraverso i cambiamenti dello stile e della tematica locale, non più legata ai temi della Vojvodina, e attraverso i cambiamenti delle riflessioni filosofiche, la sua poesia intimistica dalle rime baciate, propria della fase iniziale, diventa via, via sempre più una poesia dal verso libero, anticonformista, cosmopolita, riflessiva, e matura. Questa poesia riflessiva della seconda fase di Miroslav Antić, scritta nel periodo tra il 1974 ed il 1986 è stata trascurata dalla critica letteraria. La poesia di Miroslav Antić, conosciuto come il poeta del primo amore e poeta bohemienne, con l'analisi di questa seconda fase acquista un maggior significato: diviene polivalente e la creatività raggiunge un valore universale. Si arricchisce di forti caratteri filosofici e si rafforza proprio per la sua semplicità perché il poeta riesce a creare, con una lingua poetica astratta, un'espressione semplice.
Il simbolo dominante presente in tutte le raccolte della fase matura ( Krov sveta, Tako zamišljam nebo, Horoskop, Hodajući na rukama, Savršenstvo vatre i Izdajstvo lirike) è l'uccello. L'uccello simboleggia l'anima del poeta che vola il più in alto possibile ed è in continua corrispondenza con il Gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, autore preso insieme a Sergej Jesenjin, Jaques Prèvert è Miloš Crnjanski, come suo modello ideale.
Nonostante le influenze di alcuni scrittori, anche stranieri, la sua poesia rimane originale e fedele a se stessa.
Anche nella sua fase matura l'autore rimane vicino e fedele al lettore, con il quale dialoga inintererrottamente lungo tutta la sua opera. Questa forma del dialogo frequente è tipica della poesia di Antić. Il poeta ha arricchito la sua poesia riflessiva con delle meditazioni sull'anticonformismo e sul cosmopolitismo, aprendo i suoi sguardi al mondo e alla vita.
Con questa poesia il poeta mette in evidenza la relatività dello sguardo sul mondo che può essere sempre diverso, portando il lettore a riflettere profondamente e a guardare oltre. In tutto c'è una parte positiva e una parte negativa. L' autore vuole sottolineare che in ogni cosa, in ogni essere c'è, in egual misura, una parte buona e una cattiva, una parte di bene e una di male. Con queste opinioni il poeta si collega alla filosofia orientale, e l'antitesi è presente anche nello stile poetico che è allo stesso tempo moderno e romantico. Nel periodo in cui le poesie erano caratterizzate da un numero ridotto di versi, Antić arricchisce notevolmente il numero dei versi: la raccolta Savršenstvo vatre, comprendente 240 poesie, ne contiene 40 000.
Da bambina ebbi l'occasione di vedere personalmente questo grande uomo che cambiò il mio modo di guardare al mondo e alla poesia.Il ricordo di quell'incontro e rimasto nel mio Garavi sokak con il suo autografo.
Per concludere, devo ricordare che Miroslav Antić è un poeta molto letto (ai giorni nostri) soprattutto dai giovani (studenti di Lubiana, Zagabria e Belgrado) che conoscono la poesia riflessiva di Antić e ne apprezzano la poetica. Ciò sottolinea ancora una volta che l'interesse per la fase matura di Antić è appena cominciata.
[1]Associazione culturale Sidaja (Trieste) http://www.sidaja.eu/Cultura/Rivista/n00/Miroslav%20Antic/pag-1.htm
[2] Belgrado, Atelier 212, club, 1982. Mihiz, Pekic, Brana Crnčević e altri. “Mi hanno distruto la bocca perché non volevo essere serbo. Non li perdonerò mai. (Izdajstvo lirike, Novi Sad ,”Prometej”, 2000, 57 p.)
[3] Già all'inizio della sua carriera poetica, nel 1953, parla dell'umanità come unica famiglia: Entrambi siamo della stessa famiglia: l'umanità.. (Izdajstvo lirike, Novi Sad,”Prometej”, 2000, 54.p)
[4] Ujević Augustin Tin, Zagabria, 1891-1955 , poeta, saggista, crittico della letteratura, traduttore. Visutto a Pariggi, Spalato, Belgrado e Zagabria. Uno dei piu' grandi bohemienne e il piu' grande poeta nel teritorio di ex Jugoslavija nell periodo tra le due guerre.
[5] Crnjanski Miloš ,1893-1977,poeta e scrittore . Vissuto a Wienna , Berlino, Londra, Belgrado. Appartiene alla generazione dei esspressionisti, o modernisti serbi.
[6] Kušec Mladen, 1938, giornalista, scrittore e poeta per i bambini. Vive a Zagabria.
Датум последње измене: 2008-02-11 06:12:02